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Questa settimana in Palestina, un servizio dell’International Middle East Media Center, www.imemc.org,per la settimana dal 26 Gennaio al 2 Febbraio, 2007.

L’esercito israeliano ha ucciso sette persone in Cisgiordania. Mentre a Gaza riprendono gli scontri interni tra Hamas e Fatah nonostante il cessate il fuoco stabilito pochi giorni prima.
Un attentatore palestinese si è fatto esplodere in una panetteria nella città di Eilat, in Israele.
Vi racconteremo queste ed altre notizie. Rimanete con noi.

Dimostrazioni pacifiche settimanali nella West Bank
Cominciamo il nostro report settimanale parlando delle manifestazioni pacifiche contro la costruzione del muro in Cisgiordania.

Bil’in
Venerdì scorso si è svolta la consueta manifestazione contro la costruzione illegale del muro israeliano a Bi’lin, nei pressi della città di Ramallah, in Cisgiordania. Il tema è stato “la fine del conflitto interno che danneggia la causa palestinese”. Gli abitanti di Bi’lin hanno costruito delle impalcature con corde e lenzuola dove hanno scritto alcuni slogan come “per uno stato palestinese”, o “per la libertà palestinese”. C’era anche uno slogan contro i conflitti interni. Circa 100 palestinesi si sono uniti ai 20 attivisti israeliani e stranieri.

Abdullah Abu Rahmah, membro del comitato locale contro il muro e gli insediamenti ha dichiarato:

“La nostra manifestazione di oggi era per esprimere la nostra rabbia, in quanto palestinesi, riguardo ai conflitti interni nei territori. E siamo qui anche per protestare contro la decisione di Olmert di spostare il tracciato del muro ad est, vicino al nostro villaggio. Come sempre, l’esercito ha attaccato con violenza i dimostranti pacifici”

Sono stati usati gas lacrimogeni, proiettili di gomma, e bombe sonore contro i manifestanti. Le truppe hanno assalito e arrestato Farad Burnat, di 26 anni, che era riuscito ad attraversare il cancello del muro. Il ragazzo si trova tutt’ora in carcere. Quattro persone sono rimaste lievemente ferite dai proiettili di gomma e a causa delle percosse.

Um Salamuna
Questo venerdì, attivisti internazionali ed israeliani si sono dati appuntamento nelle terre appartenenti ai cittadini di Um Salamuna, nei pressi della città di Betlemme. Nella terra, che è stata distrutta dai bulldozer per la costruzione del muro da parte di Israele, i dimostranti hanno prima pregato poi hanno marciato verso il sito di costruzione israeliano. Al villaggio di Um Salamuna verranno tolti 700 dunams, che saranno annessi al territorio israeliano, e 270 impiegati per il tracciato del muro. Circa dieci villaggi nei pressi di Betlemme perderanno 70.000 vigne e 1000 alberi di olivo.

Teach-in at Tell Rumei
Giovedì, verso mezzogiorno l’International Solidarity Movement ISM ha organizzato un “teach-in”, al check point di Al Rumeida, vicino Hebron. I bambini che vi hanno partecipato hanno imparato la storia di Martin Luther King Jr. e la sua lotta non violenta vincente per la libertà e i diritti civili dei neri negli Stati uniti.

Secondo quanto riferito dal movimento l’attività era finalizzata alla comparazione tra la situazione dei neri americani durante il regime di segregazione e la mancanza di libertà dei palestinesi oggi, in modo particolare nell’area di Tel Rumeda dove non si può girera in macchina o a piedi liberamente e si viene continuamente sottoposti al controllo dei documenti o alla perquisizione delle abitazioni. Ai bambini è stat poi data l’opportunità di creare delle magliette con la famosa frase di King “la libetà non è un dono volontario degli oppressori, deve essere richiesta dagli oppressi”, in Ebraico, Arabo e Inglese.

Dopo la dimostrazione, le classi di arte settimanali sono continuate nel centro della comunità di Tel Rumeida, dove le lezioni sono state ripetute. Ad un certo punto però sono arrivati i soldati che hanno intimato ai bambini di tornare nelle loro case. La dimostrazione di martedì è stata la terza a Tel Rumeida. La scorsa settimana è stato organizzato un rally al checkpoint e la settimana prima gli abitanti della zona hanno cercato di fare una passeggiata simbolica sulla strada proibita di Shuhada Street.

Scontri interni tra fazioni

Più di trenta palestinesi sono morti durante scontri tra le fazioni di Hamas e Fatah questa settimana nella West Bank e nella Striscia di Gaza. Circa un centinaio sono invece i feriti. Hamas e Fatah hanno sospeso la loro partecipazione alle negoziazioni per la costruzione di un governo di Unità Nazionale meno di due mesi dopo il meeting tra il presidente Mahmoud Abbas e il capo di gabinetto di hamas Khaled Mashaal. Il Ministero Palestinese della Salute ha riferito che da dicembre 2006 sono morte circa 60 persone a causa degli scontri interni tra fazioni.

Martedi era stato siglato un cessate il fuoco tramite la mediazione dell’Egitto dopo giorni di scontri interni che erano costati la vita a più di cinquanta persone. Questo si aggiunge alla lista di cessate il fuoco non rispettati siglati negli ultimi giorni.

L’accordo prevedeva il ritiro di tutte le fazioni armate dalle strade, la rimozione dei checkpoint delle diverse fazioni, e la devoluzione del controllo della città agli agenti di sicurezza ufficiali. Inoltre Fatah e Hamas avevano stabilito di rilasciare tutte le persone sequestrate. Nonostante questo giovedì pomeriggio il bilancio era di 6 morti e più di 70 feriti.

Dall’ultimo aggiornamento sulla situazione degli scontri tra le due fazioni risultano 20 persone decedute, tra le quali due bambini, e circa duecento altri feriti nelle sole ultime 24 ore. Esplosioni e sparatorie si sono udite in diverse parti della città. Questi incidenti si stanno verificando mentre si attendeva oggi un incontro tra le due parti con la mediazione dell’Egitto, proprio per cercare di stemperare la tensione e ristabilire un cessate il fuoco.

Nella città di Jenin, nel nord della West Bank uomini armati a volto coperto hanno arrestato Mohammad Al Jammal, un attivista di Hamas, mentre l’uomo stava camminando da solo verso la moschea venerdì mattina.
Giovedì notte invece nel vicino villaggio di Kafer Dan uomini armati hanno ferito a colpi di arma da fuoco un altro attivista di Hamas, ferendolo in modo lieve.

Entrambe le parti hanno accettato l’invito del re dell’Arabia Saudita Abdullah Bin Abdel Aziz di incontrarsi nella città saudita della Mecca, che secondo fonti di Hamas dovrebbe avere luogo il prossimo martedì.

Durante una visita in Egitto il Preidente Abbas ha ribadito la sua intenzione di smantellare le forze di sicurezza esecutive create lo scorso anno dal Ministro degli Interni di Hamas Sa’eed Siyam. Le forze erano state create su iniziativa di Hamas ma con l’approvazione del presidente subito dopo la vittoria del movimento alle scorse elezioni.The force was created with Hamas’ initiative and Abbas’ approval shortly after Hamas claimed a popular victory in last January’s elections. Nello stesso tempo Abbas ha però potenziato le sue forze di sicurezza, adesso conosciute come “squadre della morte”, anche grazie agli aiuti militari per un totale di 86 milioni di dollari inviati dagli Usa.

Attività dei coloni

Il primo ministro israeliano Ehud Olmert ha approvatom una modifica di cinque chilometri al tracciato del muro nella zona della città di Ramallah per poter includere nella zona israeliana anche gli insediamenti di Nili e Na’aleh.

La nuova rotta creerà due nuovi ghetti palestinesi e separerà circa 20.000 palestinesi per poter meglio sistemare circa 1.500 coloni illegali. La modifica è stata approvata come risposta alla pressione dei coloni della zona.

Se tale modifica verrà approvata dal gabinetto sarebbe la prima volta che il governo israeliano sancisce degli effettivi cambiamenti alla rotta del muro nella West Bank. La corte suprema israeliana aveva in precedenza ordinato lo spostamento di alcune parti del muro in una zona più vicina alla West Bank a causa dell’impatto negativo sulla popolazione palestinese..

Attacchi dell’esercito israeliano

Attacchi nela West Bank
L’esercito israeliano ha effettuato circa 18 incursioni nella West Bank, con un bilancio di 7 morti e 84 civili feriti, tra cui 6 bambini e 4 donne.

Venerdì all’alba truppe israeliane hanno effettuato una incursione in un edificio a Beitunyah vicino alla città di Ramallah, nel tentativo di prendere alcuni combattenti della resistenza palestinese. Un ufficiale della sicurezza palestinese è stato ucciso a colpi di arma da fuoco quando è uscito da un ascensore con addosso un fucile M-16 e una pistola. Poco dopo un altro gruppo di ufficiali della sicurezza palestinesi che si stavano avvicinando alla costruzione sono stati attaccati dai soldati israeliani e uno di loro è stato colpito a morte.

Fonti palestinesi hanno identificato i due uomini come Khaldun Shuman e Mohamed Abu Arab, entrambi ufficiali delle Forze di Sicurezza Preventive di Fatah. Portavoce dell’esericot israeliano hanno affermato che l’attacco è stato frutto di un fraintendimento poiché i soldati israeliani hanno scambiato gli ufficiali di sicurezza per combattenti di Hamas. Fonti delle forze preventive sostengono infatti che gli ufficiali pensavano che i soldati fossero combattenti di Hamas venuti li per ucciderli.

Giovedì pomeriggio l’esercito israeliano ha ucciso due palestinesi e ne ha ferito un terzo durante una incursione nella città di Nablus, nel nord della West Bank, secondo quanto riferito da fonti palestinesi. I due sono stati identificati come Amer Kalboura e Wael Awad entrambi di 21 anni, e appartenenti alle Brigate di Al Aqsa, il braccio armato di Fatah. Testimoni oculari riferiscono che un terzo uomo appartenente alle Brigate è stato ferito.
Il Dr. Ghassan Hamdan del Palestinian Medical Relief Services ha dichiarato ai nostri microfoni che i soldati hanno impedito alle ambulanze di raggiungere la zona per evacuare i feriti e che uno dei due deceduti è stato palesemente torturato:

“Abbiamo potuto portare via uno dei due uomini, mezz’ora dopo il decesso, e l’esercito ha impedito alle ambulanze e a chiunque altro di soccorrere il secondo uomo per almeno due ore. E’ stato lasciato morire dissanguato. I soldati gli hanno rotto le braccia, il collo e gli hanno tagliato alcune dita della mano prima di finirlo a colpi di pistola”

Giovedì a mezzogiorno soldati israeliani hanno ucciso a colpi di arma da fuoco un ragazzo palestinese di 17 anni. Tahha Qiljawi è stato colpito vicino al checkpoint di Qalandia, tra la città di Ramalla e Gerusalemme. Fonti mediche palestinesi sostengono che il ragazzo ha riportato ferite mortali e che è stato lasciato sanguinare parecchio tempo prima che fosse loro consentito di prestargli soccorso.

In una dichiarazione non supportata da testimoni oculari però le fonti militari hanno dichiarato che il ragazzo stava cercando di infiltrarsi nella parte israeliana del muro, fatto che ha spinto i soldati a sparargli e ucciderlo. Fonti palestinesi riferiscono anche che un ragazzo di 15 anni è stato ferito ma in modo non grave nel campo profughi di Qalandia durante un’altra incursione.

Giovedì notte truppe israeliane sotto copertura sono entrate nel campo profughi di Tulkarem, nel nord della West Bank e hanno sparato a Jasir Abu Zgheib, membro delle Brigate Al Aqsa, uccidendolo. Durante l’operazione i soldati hanno ferito anche sette passanti, tra i quali due bambini. Secondo quanto riferito da testimoni oculari i soldati hanno impedito a chiunque di avvicinarsi per prestare soccorso ai feriti e hanno malmenato un medico che cercava di soccorrere le vittime. Oltre a questo le truppe israeliane hanno fatto saltare in aria due abitazioni nel campo profughi di Balata nella città di Nablus. Uno dei due proprietari era stato ucciso dai militari sei mesi fa.

Nella città di Saida vicino a Tulkarem un banbino di 8 anni, Nadeen Raddad, è stato ferito alla testa da una pietra lanciata da un soldato durante scontri scoppiati mercoledì.

Mercoledì notte militari israeliani hanno ferito una donna nella città di Nablus quando hanno fatto irruzione nella sua casa per arrestare il marito. Domenica all’alba l’esercito ha effettuato una incursione nel villaggio di Rummana, vicino alla città di Jenin. Fonti palestinesi riferiscono che Osaid Amur, un uomo di 30 anni appartenente alla Jihad Islamica, è stato ucciso a sangue freddo di fronte alla sua famiglia.

Il fratello di Amur ha riferito al sito web Palestine Info che un reparto speciale israeliano stava aspettando il fratello di ritorno a casa, ed ha aggiunto che i soldati hanno chiesto all’uomo di avvicinarsi prima di ucciderlo sparandogli due colpi a distanza ravvicinata alla testa e al torace.

Gerusalemme
L’ente di controllo della municipalità di Gerusalemme ha demolito tre case nella parte est della città nei quartieri di Azaria, At Tur e Issawiya giovedì mattina e altre due nei quartieri Tur e Beit Hanina nel pomeriggio dello stesso giorno.

Le demolizioni nella parte est della città vengono effettuate con la scusante della costruzione senza permesso, anche se in realtà la maggior parte della terra nella zona viene confiscata per permettere al vicino insediamento israeliano dim Ma’ale Adumim di espandersi. Uno dei proprietari delle case demolite Ghadir Abu Ghalia, ha dichiarato che la presenza dei bulldozer lo ha colto di sorpresa perché la demolizione era stata posticipata al quindici di questo mese dietro pagamento di 60.000 shekels. I soldati e la polizia sono arrivati a distruggere quello che rimaneva della casa senza che gli fosse pervenuta alcuna notifica.

A Issawiya i bulldozers hanno distrutto una costruzione nella quale vivevano circa 24 persone, la maggioranza bambini. La famiglia che vi abitava viveva nella casa da circa dieci anni e possedeva un regolare permesso erogato dalla Amministrazione Civile Israeliana.
Il direttore del Centro di Gerusalemme per l’Economia e i Diritti Sociali Ziad Hamori, sostiene che l’intento di queste operazioni a Gerusalemme è di ridurre il numero della popolazione palestinese in modo da mantenere la superiorità della popolazione Ebraica.

Attacchi nelle Striscia di Gaza
Fonti palestinesi riferiscono che truppe israeliane di stanza vicino al valico di Beit Hannoun hanno aperto il fuoco su un uomo e lo hanno ferito in modo lieve. Fonti mediche hanno identificato l’uomo come Talal Hgubon, di 30 anni.

La mattina di martedì presto l’aviazione israeliana ha bombardato un tunnel nel nord della Striscia di Gaza vicino al valico di Karni. L’esercito ha affermato che servisse al trasporto di militanti palestinesi all’interno dello stato di Israele. Gli ufficiali di sicurezza sostengono inoltre che dopo l’attacco aereo si è verificata una seconda esplosione nel tunnel, fattore che indica la presenza di esplosivo nello stesso. Consiglieri del Primo Ministro Ehud Olmert lunedì hanno dichiarato la sua intenzione di continuare a mantenere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza.

Israele sequestra un legislatore palestinese

Un membro del parlamento di Hamas Mohammed Tutah è stato arrestato dall’esercito israeliano sulla strada di casa mentre tornava dal Giordano verso Gerusalemme. Dal giugno 2006 l’esercito israeliano ha arrestato dozzine di parlamentari e ministri palestinesi, incluso lo speker del parlamento Dr. Aziz Dweik.

Nel frattempo la sessione del Consiglio dei Ministri palestinese, compreso il ministro delle finanze Omar Abdul Razeq, membro del Consiglio Legislativo Palestinese e i membri dei consigli municipali, è stata aggiornata al mese di marzo.

L’attentato suicida a Eilat

Lunedì mattina si è verificato in Israele il primo attacco suicida dell’aprile del 2006 in una panetteria nella località di Eilat, che ha ucciso tre persone più l’attentatore. Sembra che numerosi altri passanti siano rimasti feriti. La panetteria si trova in una località residenziale della costa del Mar Rosso, nella città di Eilat, frequentata da molti turisti. Questo è il primo attacco suicida che si verifica in quella località.

Le Brigate di Al-Quds della Jihad Islamica, le Brigate di Al-Aqsa di Fatah e le Brigate dell’Esercito della Fede hanno rivendicato la responsabilità dell’attacco. La Jihad Islamica ha dichiarato che l’attentatore si chiama Mohammed Al-Saqsaq di 21 anni, di Gaza; le Brigate di Al-Quds invece hanno dichiarato che l’uomo è entrato in Israele attraverso la Giordania.

Il portavoce di Hamas Fawzi Barhoum ha aggiunto che “Fino a quando si sarà una occupazione, la resistenza sarà legittimata” Il Presidente dell’Autorità palestinese Mahmoud Abbas ha condannato l’attacco suicida.
Il ministro della Difesa Israeliano, Amir Peretz ha affermato che Israele ha deciso di reagire subito, secondo quanto riportato dalla radio Israeliana.
Peretz ha affermato che Israele combatterà contro questi gruppi palestinesi che stanno portando avanti attacchi contro lo stato Israeliano, e l’attacco suicida ad Eilat è una faccenda molto seria oltre che un sintomo dell’aggravarsi della situazione.

Crisi finanziaria

In coordinamento con l’ufficio del presidente Abbas e attraverso le banche locali, il Meccanismo Temporaneo Internazionale sta cominciando ad erogare il quinto pagamento per i servizi sociali di 270 milioni di euro donato da Spagna, Regno Unito e Unione Europea, da destinarsi al pagamento dei lavoratori statali, inclusi i pensionati.
Questo meccanismo temporaneo, che è stato istituito siu iniziativa del Commissario Europeo Bnetta Farrero Waldner nel giungo del 2006, continuerà a funzionare fino alla fine del prossimo marzo per erogare aiuti ai lavoratori statali che no vengono regolarmente pagati dal Governo Palestinese.

Il rappresentante della Banca Mondiale nei Territori Palestinesim Occupati ha siglato un accordo con il Presidente Mahmoud Abbas nella città di Ramallah. Attraverso questo progetto la Banca Mondiale erogherà circa 25 milioni di dollari in aiuti per la realizzazione di diversi progetti nei Territori Palestinesi.

Il Ministro palestinese per la pianificazione Dr. Sameer Abu Aisha ha annunciato che tutto il personale addetto alla sicurezza e il personale civile ha ricevuto il proprio salario in ritardo di dicembre, a eccezione di coloro che lavorano nel settore dell’educazione e della salute e coloro che sono stati pagati recentemente.

Parlamentari israeliani a colloquio con Hamas, condanna del boicottaggio

Un gruppo di parlamentari britannici ha incontrato privatamente alcuni parlamentari di Hamas nella città di Ramallah, per la prima volta dalla elezione del movimento lo scorso anno. Il comitato parlamentare britannico per lo sviluppo internazionale sta mettendo in guardia la comunità internazionale sul fatto che il boicottaggio imposto al partito vincitore della scorse elezioni in Palestina potrebbe spingerà il movimento acercarre aiuto dall’Iran. Il comitato sta incoraggiando l’Unione Europea a ingaggiare un dialogo con Hamas e critica fortemente il boicottaggo imposto che giudica una misure troppo estrema.

Conclusioni

Questi sono solo alcuni degli avvenimenti di questa settimana in Palestina. Per aggiornamenti costanti visitate il nostro sito www.imemc.org. Grazie per averci seguito dalla citta` occupata di Betlemme, questo e` tutto da Anna Rossi, Monica Bitto e Ghassan Bannoura

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