Palestina Oggi, un servizio dell`International Middle East Media Centre, www.imemc.org, di Mercoledì 10 Gennaio 2007 || Copia e incolla il link per scaricare il file MP3http://portland.indymedia.org/media/media/2007/01/351909.mp3

L’esercito israeliano ha effettuato incursioni in diverse città della West Bank oggi e ha sequestrato numerosi cittadini palestinesi, mentre sono stati inaspriti i controlli ai checkpoint. Vi racconteremo queste ed altre storie, rimanete sintonizzati.

 

Notizie Flash

 

Fonti palestinesi riferiscono che oggi l’esercito israeliano ha sequestrato 22 palestinesi da diverse città e villaggi della West Bank durante alcune incursioni.

 

A Betlemme nelle prime ore del mattino truppe israeliane a bordo di veicoli militari hanno circondato e perquisito la casa di E'ze Al Deen Sudoki, di ventidue anni, per arrestarlo e portarlo quindi verso una località sconosciuta.

 

La famiglia di Sudoki riferisce che i soldati hanno sparato proiettili e bombe sonore sulla sua casa e su quelle vicine durante l’operazione militare.

 

Nello stesso momento un’altra divisione dell’esercito ha effettuato un’incursione nel villaggio di Nahalin a sud est di Betlemme, e a seguito di perquisizioni casa per casa ha arrestato 14 persone.

 

Testimoni oculari riferiscono che i soldati hanno circondato il villaggio a bordo di veicoli militari e hanno perquisito diverse abitazioni, dopo aver costretto i residenti ad uscire. Sempre i testimoni oculari aggiungono che alcune persone sono state colpite dai soldati con il calcio del fucile.

 

I militari hanno lasciato il villaggio alcune ore dopo, portando i 14 uomini arrestati verso uno sconosciuto campo di detenzione militare. Fonti locali riferiscono che tra i prigionieri ci sarebbero anche il sindaco del villaggio Mohamed Ghayad e due dei suoi fratelli Ibrahim and Zuhier, oltre a Ghassan Najajra, Saleh Najajra, and Khalil Shakarnah.

 

Uomini mascherati hanno attaccato mercoledì all’alba il palazzo municipale del villaggio di Jenata, a sud est di Betlemme, dandogli fuoco.

 

Ibraheem Asakra, presidente del consiglio comunale del villaggio, ha riferito alla agenzia palestinese WAFA che il municipio è stato completamente bruciato dalle fiamme. Asakra sostiene che coloro che hanno attaccato il villaggio hanno come unico obiettivo quello di creare caos e minare lo stato di diritto.

 

Sempre mercoledì all’alba l’esercito israeliano ha fatto prigionieri tre uomini del villaggio di Asira Al Shamaliah a nord della città di Nablus.

 

Ahmad Birawi, 20 anni, Ala Jarar'ah, 31 anni, e Imad Yassin, 30 anni, sono stati arrestati dai soldati durante l’incursione che questi hanno effettuato nel villaggio. Fonti locali riferiscono che durante le perquisizioni delle abitazioni i soldati hanno distrutto gli effetti personali delle famiglie che vi abitano.

 

Mercoledì scorso all’alba, anche il villaggio di Siliat Al Harthia, vicino Jenin è stato attaccato dalle truppe israeliane . I soldati si sono introdotti nel paese da diverse direzioni, hanno perquisito alcune case e arrestato due persone: Khalid Jaradat di 29 anni e suo fratello Mohamed di 25. I prigionieri sono stati portati in un luogo sconosciuto. Sempre mercoledì l’esercito ha  fatto irruzione a Gerico e ha sequestrato due palestinesi

 

Fonti locali riferiscono che le milizie israeliane e alcuni veicoli militari hanno preso d’assalto le abitazioni del campo profughi di 'Oqbat Jabir, a sud di Gerico. I militari hanno abbandonato il posto solo dopo diverse ore, portando via Mohamed Mitiyer di 28 anni, e Ibraheem Al Alam di 22. I due uomini sono stati condotti in un luogo di detenzione militare sconosciuto. Gli abitanti del luogo affermano che i soldati durante la perquisizione hanno distrutto alcuni loro effetti personali. L’esercito israeliano sostiene che i ragazzi arrestati siano membri della Jihad Islamica ma i residenti del campo profughi non hanno confermato questa affermazione.

 

Si inasprisocono le misure di sicurezza nei due checkpoints che controllano l’accesso a Nablus dove, in mattinata, le truppe israeliane hanno assaltato il campo profughi di Ein.

 

Per la prima volta nella storia del checkpoint di Howara, infatti, è stato utilizzato un dispositivo a raggi-x  per la perquisizione dei civili palestinesi che attraversano il valico. Oltre a mostrare, come di consueto, i passaporti, tutti gli uomini sono stati costretti a sfilarsi le magliette. Queste operazioni, hanno creato più rallentamenti del solito, secondo quanto afferma uno degli uomini in fila al checkpoint.

 

Gli abitanti di Nablus hanno protestato contro questo nuovo regolamento, peraltro ingiustificato, applicato dall’esercito ad Howara, anche perché diversi di loro hanno perso un giorno di lavoro o di scuola.

 

Anche  il Checkpoint di Al Bathan è stato completamente chiuso negando il passaggio a studenti e lavoratori. Al Bathan è situato tra Nablus e i villaggi e le città confinanti, perciò la chiusura di questo valico comporta l’isolamento di queste comunità da servizi quali le scuole e dall’accesso ai propri posti di lavoro.

 

Conclusioni

Grazie per averci seguito dalla città occupata di Betlemme. Avete ascoltato Palestina Oggi, un servizio dell`International Middle East Media Centre, www.imemc.org, edito da Anna Rossi, Monica Bitto e Ghassan Bannoura.

 

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