Palestina oggi, un servizio dell’International Middle East Media Centre, www.imemc.org, per mercoledì 17 gennaio 2007|| Copia e incolla il link per scaricare il file||http://portland.indymedia.org/media/media/2007/01/352358.mp3
Un ferito oggi nella Striscia di Gaza, e un altro nella West Bank. Vi racconteremo queste ed altre storie, rimanete sintonizzati.
Aggiornamenti da Gaza
Ibrahiem Hassan, 16 anni, è stato ferito oggi quando un oggetto non ancora identificato è esploso vicino a lui nel campo profughi di Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza.
Fonti mediche riferiscono che il ragazzo è stato gravemente ferito alla mano destra ed è stato trasferito all’ospedale Kamal Adwan per le cure mediche. Inoltre un gruppo di uomini armati a volto coperto ha lanciato una bomba a mano in un negozio nel centro della città di Gaza questa mattina. L’esercizio commerciale che si occupa della vendita di telefoni cellulari è stato seriamente danneggiato, ma non ci sono stati feriti.
Un carro armato israeliano di stanza al confine tra la Striscia di Gaza e Israele ha aperto il fuoco sulla città vicina di Beit Hannoun oggi verso mezzogiorno. La granata è caduta in un campo coltivato causando seri danni ma nessun ferito. La popolazione del posto ha riferito che già dalla mattina i tank israeliani avevano sparato diverse volte verso la città, ma senza causare nessuna vittima.
Aggiornamenti dalla West Bank
Mohamed Rabai'ah, 18 anni, ha riportato diverse fratture e tagli a seguito di una colluttazione con un poliziotto di frontiera israeliano che lo ha aggredito nel suo negozio a Gerusalemme. Il ragazzo è stato trasferito all’ospedale di Betlemme per ulteriori trattamenti.
Mohamed è originario del villaggio di Obadiyah, a est di Betlemme, e lavora a Gerusalemme per sostenere la sua famiglia, secondo quanto riportato da associazioni locali.
Sempre questa mattina le forze israeliane hanno effettuato una incursione nella città di Hebron a sud della West Bank, e nei villaggi di Yata, Doura e Halhol. Otto palestinesi sono stati arrestati durante l’operazione. Nel villaggio di Yatta i soldati sono arrivati a bordo di jeep e hanno effettuato diverse perquisizioni rovistando in molte abitazioni.
Testimoni oculari riferiscono che i soldati hanno abbandonato il luogo portandosi via cinque residenti, tra i quali Mohamed Makhamrah di 33 anni, e Fahid Awad di 35 anni.
Inoltre nel centro della città di Hebron e nel villaggio di Halhol le forze israeliane hanno perquisito numerose abitazioni arrestando tre uomini.
Fonti locali hanno identificato i tre come Abed Al Zama'rah di 23 anni, di Halhol, Rami Al Shahaniet, 19 anni , di Doura, e Mohamed Al Rijbi, 28, di Hebron.
Alcune fonti aggiungono che i soldati hanno chiesto che altri sei uomini vengano interrogati negli uffici dei servizi segreti, nell’avamposto militare Kufar Atzion, ad est della città.
Questa mattina, nel campo profughi di Jenin, l’esercito ha rapito quattro membri della famiglia di Mohamed Abu Obeid, leader delle brigate di Al Aqsa, il braccio armato di Fatah. Fonti palestinesi sostengono che almeno 20 veicoli militari hanno assaltato il campo bloccando tutte le entrate e le uscite.
La madre di Obied ha dichiarato che più di 50 soldati israeliani con al seguito dei cani, hanno fatto irruzione nella casa costringendo la famiglia ad uscire per strada. Dopodiché hanno saccheggiato e perquisito ogni stanza causando diversi danni. Infine, i militari si sono allontanati portando verso una zona di detenzione militare sconosciuta il padre di Abu Obeid’s, Ibrahim di 55 anni e tre dei suoi fratelli Shadi, di 22 anni, Ala di 18, e Hamudah di 19.
La madre di Abu Obied ha detto inoltre che i soldati hanno minacciato che, se Mohamed non si consegnerà all’esercito, lo uccideranno e distruggeranno la sua casa.
Martedì notte i soldati avevano già cercato di rapire Mohamed, ma era sfuggito alla cattura. Sei mesi fa invece, era sopravvissuto ad un agguato di militari israeliani sottocopertura nel quale ha perso una gamba a causa delle ferite riportate.
Sempre questa mattina, l’esercito israeliano ha invaso la città di Tulkarem, a nord est della Cisgiordania, arrestando un Palestinese.
I detenuti palestinesi nelle carceri israeliane hanno annunciato un giorno di sciopero della fame, in seguito alla morte, avvenuta martedì sera, di un prigioniero a causa della carenza di cure sanitarie. La notizia della morte di Jamal Al Saraheen nella prigione di Negev ha scatenato uno scontro tra i soldati e dozzine di detenuti.
Amjad Najjar, responsabile dell’ufficio di Hebron della Palestinian Prisoner Society, sostiene che il carcere dove Negev si trovava in detenzione amministrativa ha negato ogni visita o ulteriore notizia su quanto è accaduto. Al Sareehn di 38 anni, viveva a Tarqoumia, nei pressi di Hebron, ed è morto nell’ospedale di Soroka a Be’er Shiva; l’amministrazione penitenziaria si è rifiutata di trasferirlo all’ospedale fino a quando le sue condizioni non sono irrimediabilmente peggiorate portandolo alla morte.
Conclusioni
Grazie per averci seguito dalla città occupata di Betlemme. Avete ascoltato Palestina Oggi, un servizio dell’ International Middle East Media Center, www.imemc.org edito da Anna Rossi, Monica Bitto e Ghassan Bannoura