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Palestina oggi un servizio dell’International Middle East Media Center, www.imemc.org, per Mercoledì 7 Febbraio 2007

Undici Palestinesi sono stati arrestati dalle forze israeliane in diverse parti della West Bank, mentre continua la controversa demolizione cominciata ieri a Gerusalemme. Vi racconteremo queste ed altre storie, rimanete con noi.

Aggiornamenti dalla West Bank

Undici Palestinesi sono stati arrestati dalle truppe israeliane in varie zone della West Bank mercoledì. Tre fratelli sono stati arrestati dal villaggio di Beit Amin, a sud di Qalqilya dopo diverse perquisizioni e cacce all’uomo, secondo quanto riferito da testimoni oculari. I tre arrestati sono stati identificati come Abed Al-Salam Omar,di 35 anni, ‘Ali ‘Omar, di 26 anni, e ‘Izzidin ‘Omar, di 30 anni, mentre secondo i testimoni oculari altri due residenti sono stati arrestati durante l’operazione militare.

Mansour Obed, della città di Qalqilia è stato arrestato al checkpoint di Ramalla dall’esercito israeliano.

Truppe israeliane hanno arrestato due Palestinesi uno nella di Tulkarem. Uno di loro è un attivista della Jihad Islamica, Marwan Munther ‘Abed Al-Latif Al-Madani, di 17 anni, mentre l’altro, Sa’id Fawaz’a di 17 anni è stato prelevato dal campo profughi, secondo quanto riportato.

Forze di occupazione israeliane hanno arrestato tre persone anche nella città di Nablus, durante una incursione effettuata con più di dieci veicoli militari. L’esercito ha arrestato Mustafa Hmeidan, di 23 anni, dal paese di Beit Iba a ovest di Nablus, Fadil Abu Salim, di 20 anni, dal campo profughi Askar a est di Nablus, e Muhammad Ali Hashash dal campo profughi Balata, sempre ad est della città. Sempre mercoledì, secondo quanto riferito da testimoni oculari, l’esercito israeliano ha arrestato un ragazzo di 19 anni dopo aver fatto irruzione nella sua abitazione nella città di Hebron. Sembra inoltre che un’altra persona sia stata arrestata durante un’altra operazione militare nella città.

Gerusalemme

Mercoledi la polizia israeliana ha limitato l’accesso alla Moschea di Al-Aqsa nella città vecchia di Gerusalemme per il secondo giorno consecutivo, mentre continua la demolizione del ponte di Mugrabi. Solo gli uomini mussulmani oltre i 45 anni con carta di identità israeliana e le donne hanno avuto il permesso di entrare nella Moschea.

Tali misure di sicurezza sono state già applicate domenica e poi nuovamente martedì, prima che i buldozzer cominciassero la demolizione di una delle entrate della Moschea di Al-Aqsa

Numerose persone sono state arrestate per non aver rispettato le restrizioni imposte dall’autorità israeliana, tra le quali il leader del Movimento Islamico in Israele, Ra’ed Salah. Tutti coloro che sono stati arrestati sono stati poi portati al centro di detenzione Masqopia per essere interrogati.

Lunedì , l’organizzazione “City of People” e Peppe Alalo, membro del municipio hanno spedito una lettera urgente nella quale hanno confermato al Procuratore Generale Menachem Mazuz il fatto che l’illegalità degli scavi era già nota agli organi della municipalità. Tuttavia questa protesta è stata ignorata. Il Governo israeliano ha deciso di recente di procedere con i lavori di demolizione motivandoli con la necessità di costruire una strada per i coloni israeliani.

Incontro alla Mecca

Mercoledì mattina è cominciato l’incontro fra le delegazioni dei partiti rivali di Hamas e Fatah per discutere su temi quali la formazione di un governo di unità nazionale e la fine dei conflitti interni in Palestina.
Durante il discorso della cerimonia inaugurale, il leader di Hamas Khaled Meshal ha confermato che l’ unico obiettivo dell’incontro sarà quello di raggiungere un accordo.

Anche il discorso del presidente Mahmoud Abbas lascia aperte le speranze di un possibile accordo. Egli ha infatti affermato che non lasceranno il luogo Sacro in cui si trovano finché non saranno d’accordo su qualcosa di buono per entrambi, con l’aiuto di Dio.

Il meeting è stato organizzato sotto il patrocinio dell’Arabia Saudita, che si è impegnata assiduamente nel sedare gli scontri interni tra Fatah e Hamas e nell’aiutare le due fazioni a raggiungere un accordo per un governo di unità nazionale. L’incontro, che si svolgerà a porte chiuse, durerà due giorni.

Intanto, nonostante la tregua dichiarata, alcuni uomini armati hanno rapito un membro del ministero della sanità nella città di Ramallah. Le sue generalità restano sconosciute alla stampa ma secondo alcune fonti si tratterebbe del responsabile degli ospedali pubblici per questo dicastero . Inoltre martedì notte le brigate di Al Qassam, braccio armato del movimento di resistenza armata di Hamas, hanno dichiarato che uno dei loro miliziani è stato ucciso ed altri tre feriti in seguito ad un attacco avvenuto nel centro di Gaza.

Conclusioni

Grazie per averci seguito dalla città occupata di Betlemme. Avete ascoltato Palestina Oggi, un servizio dell’ International Middle East Media Center, www.imemc.org, edito da Anna Rossi, Monica Bitto e Ghassan Bannoura.