Palestina oggi, un servizio dell’International Middle East Media Centre, www.imemc.org, per Giovedì 18 gennaio 2007|| Copia e incolla il link per scaricare il
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Un militante palestinese ucciso e tre civili feriti, tra cui un bambino, oggi a Nablus, mentre una bambina di 10 anni del villaggio di Anat, vicino a Gerusalemme è stata dichiarata clinicamente morta. Vi racconteremo queste ed altre storie, rimanete sintonizzati.

Aggiornamenti Flash

Mercoledì mattina una massiccia forza militare israeliana ha invaso la città di Nablus nella West Bank. Un militante palestinese è stato ucciso e tre civili sono stati feriti, tra i quali un bambino, mentre quattro uomini sono stati arrestati. Fonti palestinesi riferiscono che Muhanid Al Ghandur un militante di Fatah di 22 anni, è stato ucciso dai militari che gli hanno sparato alla testa.

Il Dr. Ghassan Hamdan, direttore del Palestinian Medical Relief Society a Nablus, ha affermato che Al Ghandur è stato ripetutamente colpito alla testa, alle gambe e all’addome. Il medico ha aggiunto che l’uomo è stato portato d’urgenza all’ospedale di Rafidia a Nablus prima del decesso.

Testimoni oculari riferiscono che i veicoli militari e i bulldozer sono entrati in città da punti diversi, circondando la città vecchia e i sobborghi centrali. Gli scontri che sono poi scoppiati tra i soldati israeliani e i giovani e i miliziani locali hanno causato il ferimento di tre persone, tra le quali Mohamed Abu Salha, un ragazzino di 15 anni, che ha riportato gravi ferite alla testa.

I militari hanno inoltre arrestato quattro uomini che sono stati portati verso una destinazione sconosciuta.

Abeer Aramin, una bambina di 10 anni del villaggio di Anat, vicino a Gerusalemme, è stata dichiarata clinicamente morta giovedì mattina. Aramin è stata ferita da un soldato israeliano che l’ha colpita alla testa sparandole addosso un gas lacrimogeno.

La bambina si trovava fuori dalla scuola per ragazze del villaggio e stava facendo una pausa dopo aver fatto un compito in classe, quando è stata colpita. I soldati israeliani hanno dichiarato che il fatto è avvenuto durante uno scontro con giovani del posto a seguito del quale hanno sparato i gas lacrimogeni. Testimoni oculari smentiscono però questa versione dei fatti insieme ai genitori della bambina che affermano che Aramin non stesse prendendo parte a nessuno scontro nel momento in cui è stata colpita.

Sempre questa mattina le forze militari israeliane hanno compiuto rastrellamenti in diverse città della West Bank arrestando 17 persone, tra le quali un non vedente.

Dieci di queste sono state arrestate nella città di Qalqilia e nel vicino villaggio di Azoun, durante diverse perquisizioni casa per casa, secondo quanto riportato da fonti locali.

Tra coloro che sono stati arrestati in città sono stati identificati Ra\\\\\\\’ed Suwilem, Khaled Araif e Nayif Al Masri, mentre nel villaggio vicino sono stati catturati Mohammad Jameel e due dei suoi fratelli, Bilal e Mahir. Fonti locali riferiscono che non è stata data nessuna indicazione sulla destinazione delle persone arrestate.

Quattro altri Palestinesi sono stati catturati nei villaggi di Yatta e Tafuha vicino alla città di Hebron, nel sud della West Bank. Testimoni oculari riferiscono che gli arresti sono stati preceduti da perquisizioni minuziose nelle abitazioni, dalle quali sono stati fatti uscire tutti i residenti che hanno subito delle violenze da parte dei soldati. Tra i quattro uomini arrestati sono stati identificati Mohammad Awad e Ashraf Al Khamaissa.

Sempre questa mattina Mohamed Al Imori di 23 anni è stato prelevato dal campo profughi di Jenin, nel nord del paese. I residenti del campo affermano che durante l’incursione i soldati hanno sparato sulle abitazioni gas lacrimogeni e bombe sonore.

Nello stesso tempo, nella zona centrale della West Bank, l’esercito israeliano ha arrestato due persone nella città di Al Aizariah, vicino a Gerusalemme.

I residenti riferiscono che circa venti veicoli corazzati sono entrati in città, hanno costretto gli abitanti ad uscire dalle abitazioni ed hanno arrestato due uomini dopo averli colpiti con il calcio del fucile e con manganelli. I due sono stati identificati come Sami Al Assmar di 30 anni e Ra\\\\\\\’ed Fayiz,di 28 anni. I familiari riferiscono che durante l’arresto i militari hanno usato violenza anche contro gli altri membri delle famiglie, comprese le donne.

Conclusioni

Grazie per averci seguito dalla città occupata di Betlemme. Avete ascoltato Palestina Oggi, un servizio dell’ International Middle East Media Center, www.imemc.org edito da Anna Rossi, Monica Bitto e Ghassan Bannoura