Palestina Oggi, un servizio dell`International Middle East Media Centre, www.imemc.org, di Giovedì 11 Gennaio 2007|| Copia e incolla il link per scaricare il file|| http://portland.indymedia.org/media/media/2007/01/351971.mp3
Aggiornamenti dalla West Bank
Fonti palestinesi riferiscono che giovedì all’alba forze militari israeliane hanno invaso diverse città della West Bank e hanno arrestato 23 individui.
Otto residenti della città di Qalqilia nel nord della West Bank, sono stati arrestati a seguito di diverse perquisizioni, durante una incursione effettuata a bordo di veicoli militari dall’esercito israeliano. I soldati hanno lasciato la città nelle prime ore del mattino portando gli otto uomini verso una destinazione sconosciuta. Tra gli arrestati sono stati identificati Jihad Ishtawi, Islam Shalawit, Ahmad Qatawi and Mohamed Abu Qamar.
Hanni Bani O'dah, 36 anni, è stato prelevato sempre giovedì mattina dall’esercito israeliano nel villaggio di Tamoun , vicino alla città di Tubas.
Testimoni oculari riferiscono che più di 16 jeep militari sono entrate nel villaggio e hanno circondato la casa di Bani O’dah. I soldati hanno sparato proiettili e bombe sonore sulla casa della famiglia prima di sfondare la porta ed entrare.
L’esercito israeliano ha effettuato una incursione anche nel campo profughi di Ayda, a Betlemme, nel sud della West Bank. I residenti riferiscono che i soldati hanno attaccato e perquisito diverse case nelle prime ore del mattino e se ne sono andati dopo aver arrestato Mohamed Abu Srour, 21 anni, e Arafah Abu Srour, 19 anni.
Inoltre durante una incursione nella città di Hebron e nei villaggi vicini, nella parte sud della West Bank, sono stati arrestati 10 palestinesi, tra i quali quattro bambini.
Testimoni oculari riferiscono che durante le perquisizioni che hanno preceduto gli arresti, i soldati hanno compiuto atti di vandalismo contro le proprietà delle loro famiglie.
Fonti locali riferiscono che tra i quattro uomini arrestati nella città di Hebron ci sarebbe anche Fathi Amro, 56 anni, direttore generale dell’ufficio del ministero per i luoghi sacri della città. Nello stesso momento, soldati israeliani arrestavano quattro bambini nel villaggio di Sa’er, a est della città, identificati come Thafer Al Fruch, di 12 anni, Ayman Al Mutawar, anche lui di 12 anni, Firas Al Fruch, 13 anni, e Bilal Al Mutawar, 14 anni.
Mohamed Al Takhman, di 35 anni, è stato sequestrato dall’esercito israeliano nella sua casa di Al Thahria, una città a sud di Hebron. Giovedì, nel pomeriggio, le forze militari si sono introdotte nel centro di Jenin, a Nord della Cisgiordania e hanno arrestato Khalid Al Hajj, personaggio politico legato ad Hamas e un residente della zona, Ghassan Al Zughbi.
Al Hajj era stato rilasciato nell’agosto del 2005, dopo tre anni di carcere in Israele. Mentre le truppe invadevano rapidamente la città, una milizia sottocopertura ha fatto irruzione nella casa dell’uomo sequestrandolo.
Aggiornamenti dalla Striscia di Gaza
La strategia utilizzata dagli israeliani di lanciare razzi in direzione delle case dei “presunti ricercati” palestinesi è stata interrotta due mesi fa, in seguito alle trattative con le diverse fazioni a Gaza che hanno portato al cessate il fuoco. Ma mercoledì scorso, un membro dell’ala politica della Jihad Islamica, Ibrahim Juma, ha ricevuto una telefonata in cui le autorità israeliane gli comunicavano che la sua casa stava per essere bombardata
Juma, invece di abbandonare il posto, ha chiamato i suoi vicini e amici che in poco tempo hanno circondato la casa. Alcuni di loro, posizionati sul tetto, hanno tentato di allontanare l’aereo per dissuadere i militari dallo sganciare bombe sulla casa . Il lancio di razzi è stato infine sventato soprattutto grazie alla presenza massiccia di gente nella casa
Atti di disobbedienza civile come questi sono all’ordine del giorno in questi ultimi tempi a Gaza poiché rappresentano un tentativo per fermare gli attacchi missilistici sulle case dei Palestinesi. La demolizione delle case condotta dall’esercito israeliano, ha, tra l’altro, lasciato 27.000 palestinesi senza casa dall’inizio dell’Intifada. Le leggi internazionali inoltre hanno ampiamente stabilito l’illegalità di queste procedure.
Conclusioni
Grazie per averci seguito dalla città occupata di Betlemme. Avete ascoltato Palestina Oggi, un servizio dell`International Middle East Media Centre, www.imemc.org, edito da Anna Rossi, Monica Bitto e Ghassan Bannoura